Mentre da noi si discute del Festival di Sanremo o delle schifezze del nostro premier, sull’altra sponda del mediterraneo sta succedendo la storia.
Io non so come andrá a finire questa protesta. Ma due tiranni “light” sono giá stati rovesciati, e mentre anche in Marocco il re autocrate è messo in discussione, e in Algeria trema lo scranno del potente Bouteflika, la Libia è in fiamme.
Gheddafi però non è come Ben Ali e Moubarak, dittatori più o meno “moderati”, che hanno rubato tanto, ucciso poco, e tenuto a bada l’islam radicale. Gheddafi è uno spietato assassino.
Chi sta rientrando dalla Libia parla di persone disarmate uccise in strada da mercenari stranieri, africani e coreani. Aerei delle linee aeree libiche che atterrano vomitando migliaia di mercenari, che vanno a fare il lavoro che l’esercito si rifiuta di fare.
A Tripoli la polizia di Gheddafi e i mercenari stanno andando casa per casa con i loro SUV, a cercare gli oppositori e li ammazzano sul posto davanti ai familiari.
Nelle altre cittá la polizia e l’esercito si sollevano insieme alla popolazione. Potrebbe essere la fine del satrapo.
La generazione internet del nordafrica sta facendo diventare reale la loro rivoluzione virtuale. Loro sono giovani e poveri, e si rivoltano contro regimi non democratici. Noi siamo vecchi e ricchi, e guardiamo la nostra democrazia scivolare nelle mani di un brigante e dei suoi servi.
domenica 20 febbraio 2011
Iscriviti a:
Post (Atom)