Tutti hanno
diritto alla propria opinione. Nessuno ha diritto ai propri fatti. Non
esistono i fatti personali o alternativi. Chi li cerca, esce dalla realtà e
entra o nell’illusione o nella menzogna, o tutte e due spesso.
Riguardo all'immigrazione, è bene fare ogni tanto un ripasso, un ""reality check".
Ecco alcuni
fatti, sotto forma di numeri, misurati dall’UNHCR, l’alto commissariato dell’ONU
per i rifugiati che ha il compito di contare i rifugiati di tutto il mondo.
Dati aggiornati al 2016.
1)
Numero
di rifugiati: l’Italia non è
assolutamente uno dei paesi al mondo che ricevono più rifugiati. Non è
nemmeno nei primi dieci posti. In testa c’è la Turchia (riceve milioni di
profughi dalla Siria). Nella top ten l’unico paese Europeo è la Germania.
2)
Percentuale di rifugiati:
l’Italia è tra gli ultimi paesi europei come percentuale di rifugiati. Abbiamo
2.4 rifugiati per mille abitanti. La Svezia ne ha ventitré. La Germania otto,
per dire.
3)
Richieste di asilo: i rifugiati che sbarcano, per la
maggioranza non vogliono venire in Italia. Sbarcano qui perché è più vicino.
Poi quando fanno la richiesta, per il 90% chiedono di andare in altri paesi, dove
probabilmente hanno amici o parenti o speranze.
4)
Buonismo: buonismo? Ogni 100 richieste di asilo in Italia,
60 vengono rifiutate tout-court. 35 ricevono solo un parziale assenso (non l’asilo ma
accoglienza temporanea o condizionata) e solo 5 vengono accettate in pieno.
E’ vero però che
in Italia queste cifre sono in aumento, rispetto a molti paesi europei, in
quanto quelli più piccoli e fino ad oggi generosi si stanno saturando. Ma siamo
sempre dietro.
Quindi, sembrerà
strano, ma molti degli allarmismi che vengono diffusi da personaggi di dubbia
credibilità sono balle spaziali. Si tratta solo di un modo di fare casino per
spaventare la gente e trarne un vantaggio politico. Purtroppo spesso funziona,
anche perché i media, sempre alla ricerca di notizie sensazionali, ammanniscono
agli ignari telespettatori o lettori cazzate non verificate oppure focalizzano
l’attenzione su un fatto isolato come se fosse il problema dell’anno (vi
ricordate i cani che per un’estate hanno divorato migliaia di vecchiette?).
I social, a
partire da Facebook, peggiorano le cose perché qui qualsiasi individuo può
postare informazioni false o in malafede, contando sul fatto che molti di noi
sono troppo pigri per controllare, specie se le falsità assomigliano ai
preconcetti che ci siamo costruiti. Eh certo, qualcuno mi conferma che il mondo
è come me lo immagino io, perché controllare?
Questa pigrizia
la paghiamo cara e salata perché permettiamo a gente disonesta di prenderci in
giro.
Questo vuole dire che va tutto bene? Certamente no. Ma vuole dire che chi urla al collasso del sistema e al disastro, mente.
Come dico sempre,
non dovete credere a me, documentatevi, ma fatelo presso fonti credibili e non “boiachimolla.it”
oppure “tuttialmuro.it”.