Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

sabato 4 gennaio 2014

Estinzioni


Traduco (liberamente) un articolo che ho trovato sul web, a proposito di una serie di animali (dieci) che si sono estinti nel 2013 a causa dell’uomo.

Il 2013 ha visto la quasi certa estinzione degli animali che vengono menzionati qui sotto:

Il Leopardo Nebuloso di Formosa (Neofelis nebulosa brachyura), di Taiwan, è ora considerato estinto. Non è stato più avvistato in trent’anni, nonostante una recente e intensa campagna esplorativa durata 13 anni. Noi umani abbiamo fatto più o meno tutto il possibile per estinguerlo: abbiamo distrutto il suo habitat, li abbiamo uccisi per le loro pelli e abbiamo sterminato gli animali di cui si nutrivano. Non hanno avuto alcuna chance.

Lo Scinco Gigante di Capo Verde (Chioninia coctei), avvistato l’ultima volta nel 1912, è stato dichiarato estinto, sebbene l’osso della mascella di una di queste lucertole é stato ritrovato in escrementi di gatto nel 2005. Tuttavia, dato che nel frattempo la popolazione di gatti domestici sulle isole è incrementata considerevolmente, i gatti, aiutati da ratti e cani, hanno quasi certamente eliminato gli ultimi scinchi.

L’Anguilla aculeata dello Sri Lanka (Macrognathus pentophthalmos) é probabilmente estinta. Fino al 1980 era considerata una specie comune, ma è stata probabilmente distrutta da specie non-native di pesci che se le sono mangiate.

Il Chiurlo Eschimese (Numenius borealis) era una volta così diffuso che le dimensioni dei suoi stormi rivaleggiavano con quelle del piccione migratore (Ectopistes migratorius, anch’esso estinto a causa dell’uomo). L’ultimo chiurlo é stato avvistato in Canada nel 1963. Ora il Canada sta per annunciare che é ufficialmente estinto, a 50 anni dall’ultima segnalazione. I Chiurli Eschimesi hanno probabilmente sofferto del declino delle loro prede, le locuste, e per la perdita dell’habitat, ma la causa primaria dell’ estinzione é ritenuta la caccia indiscriminata. Sembra che l’ultimo chiurlo sia stato abbattuto da un cacciatore alle isole Barbados.

Nel 2013 gli scienziati hanno concluso che la Rana Cilena di Darwin (Rhinoderma rufum), presente solo in Cile, é estinta. Parente stretta della Rana di Darwin (Rhinoderma darwinii), era stata riconosciuta come specie a sé stante solo nel 1975. L’ultima volta era stata vista solo 5 anni dopo, nel 1980. E’ interessante che i maschi di ambedue le specie tengano (tenevano nel caso della Rana Cilena) i girini dentro di se, come se fossero incinti (come fa anche il cavalluccio marino). Sulla base di precedenti avvistamenti e esplorazioni intensive effettuate nelle aree in cui abbondavano, un gruppo di ricercatori cileni e inglesi ha stimato che R. rufum é scomparso nel 1982. Lo studio effettuato tuttavia é cauto nel parlare di estinzione, e suggerisce che l’animale possa essere classificato come “in pericolo critico” e solo “probabilmente” estinto. Forse alcune di queste rane sopravvivono ancora da qualche parte.

Il Ciprinodonte chiamato Santa Cruz Pupfish (Cyprinodon arcuatus) dell’ Arizona é stato dichiarato estinto. Questo piccolo pesce era probabilmente presente in poche zone palustri che sono scomparse a seguito di opere di bonifica. L’ultima (forse l’unica?) sorgiva che ospitava questa specie é stata trasformata in uno stagno collegato a un canale molti anni fa. L’habitat alterato fu in seguito invaso dal branzino, un predatore che ha fatto la sua parte, mangiandosi tutti i pupfish che poteva.

Un gambero d’acqua dolce indonesiano (Macrobrachium leptodactylus) osservato una volta nel 1888 e mai più da allora, é stato dichiarato estinto. L’area in cui il gambero era stato scoperto ha subito un imponente sviluppo urbano.

Il pesce Scioto Madtom (Noturus trautmani), un piccolo pesce gatto dell’Ohio, é stato dichiarato estinto. La specie non é stata più avvistata dal 1957. Il degrado del suo habitat é la probabile causa di estinzione. L’interramento progressivo dei corsi d’acqua ha rovinato gli ambienti che il madtom abitava.

Due specie di farfalle della Florida meridionale, chiamate Zestos Skipper (Epargyreus zestos oberon) e Rockland Grass Skipper (Hesperia meskei pinocayo) sono probabilmente estinte. Alterazione e conseguente perdita dell’habitat sono le probabili cause della loro estinzione.

Il Rinoceronte Nero Occidentale (Diceros bicornis longipes) é stato in realtá dichiarato estinto nel 2011, ma se ne é parlato molto nuovamente nel 2013. All’inizio del XX secolo cen’erano circa un milione, distribuiti tra Sudan e Camerun. Nel 2001 ne erano rimasti 2300. E adesso la sottospecie bicornis longipes é scomparsa. Come abbiamo fatto a sterminare questo magnifico animale? Prima é arrivata la caccia sportiva a decimarli. Poi l’agricoltura gli ha sottratto gli habitat. Ma il chiodo nella bara gliel’ha messo...Mao Tze Tung! Il condottiero favoriva la medicina tradizionale cinese, che utilizza la polvere del corno di rinoceronte. Non che lui ci credesse, personalmente, ma intanto un mercato di un miliardo di cinesi ha fatto sì che il 98% dei rimanenti rinoceronti fosse massacrato dai bracconieri. Nel 1997 rimanevano 10 (dieci) Rinoceronti Neri Occidentali, nel nord del Camerun. Ma i governi locali avevano ben altri problemi da risolvere, e i rinoceronti, confinati in un habitat non adatto, sono spariti uno per uno.
(la traduzione finisce qui)

Non vedremo mai più nessuno di questi animali, e non c’é alcun dubbio che noi umani siamo direttamente responsabili per la loro scomparsa. Dispiace per le singole specie, ma ancora di più fa male la certezza che la loro fine é solo la punta dell’iceberg, in cui l’iceberg é la morte dell’intero ecosistema di cui facevano parte.

Il ritmo a cui gli animali si stanno estinguendo é molto superiore a quello normale e si avvicina a quello osservato durante le estinzioni di massa nella storia geologica del pianeta (per esempio l’estinzione dei dinosauri 65 milioni di anni fa, o l’estinzione permiana che cancellò il 90% delle specie viventi). Non si tratta di catastrofismo ma di crudi calcoli. Abbiamo la capacitá distruttiva di un grande asteroide o di un supervulcano. Avremo la stessa forza nel salvare gli habitat ancora funzionanti?

L’articolo originale in inglese si trova a questo link.

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