Di solito,
guardando alle figure che nel bene ma soprattutto nel male stanno segnando il
nostro tempo, abbiamo il problema contrario: ci chiediamo come sia possibile
che persone tanto mediocri come quelle che popolano l’odierna cronaca politica
nazionale e internazionale possano davvero essere i nostri rappresentanti e i
nostri leader.
C’era chi diceva
che George W Bush avesse appeal presso l’americano medio perchè la sua
intelligenza limitata lo faceva sentire come “uno del popolo” anche se era miliardario
e filibustiere. Ciò offende l’americano medio, che non può certamente essere
considerato tanto stupido.
Noi abbiamo il
nostro sottobosco parlamentare fatto di fanghiglia truffaldina al soldo del
peggiore, che, nel migliore dei casi, ha venduto il culo per un posto al sole
(le varie Berlusconettes per fortuna
ormai destinate all’oblio), nel peggiore, l’anima.
Oggi invece festeggio
un uomo che, forse non così noto, è stato un protagonista del secolo XX. Albert
O. Hirschmann, tedesco, morto ieri a 96 anni. Ecco alcune informazioni su di
lui.
Albert ne ha
fatte di tutti i colori nel secolo XX. Vediamo un po’: negli anni ’30,
ventenne, è andato in Spagna a combattere contro i fascisti che avevano
rovesciato il governo democraticamente eletto. Poi si è unito all’esercito
francese per combattere i Nazisti (lui era tedesco). Mentre era al fronte, tra
una pallottola e l’altra, ha preparato il suo dottorato di ricerca in economia.
Poi, dopo che i Nazisti
avevano conquistato la Francia, è passato tra le fila della resistenza: il suo
lavoro era di far scappare in Spagna ebrei e antinazisti in fuga dalla
Francia. Ha fatto scappare oltre i Pirenei circa 2000 persone. Tra queste ci
sono il pittore russo-francese-ebreo Marc Chagall, il pittore e scacchista
Marcel Duchamp, e la filosofa tedesca ebrea Hannah Arendt. Attenzione, noi
ignoranti ne sappiamo poco, ma la Arendt è una delle più grandi menti del XX
secolo, ho provato a leggere qualche suo libello sulla condizione umana ma il
mio cervello si è arreso, umiliato. Calcisticamente parlando, è come se Platini
si fosse unito alla resistenza e avesse fatto scappare Van Basten.
Comunque
Hirschmann non è soddisfatto. Scappa in America. Appena arrivato, si arruola
nel servizio segreto e viene mandato in Nordafrica e in Italia. Dà una mano a
processare i criminali nazisti, poi torna al suo primo amore, l’economia, e
lavora al Piano Marshall, l’istituzione economica che ha salvato l’Europa allo
stremo alla fine della guerra e gettato le basi per l’Europa Unita (tra
parentesi la sorella di Hirschmann, Ursula, ha sposato uno dei padri dell’unificazione
Europea, Altiero Spinelli, altra figura di supereroe del secolo breve...).
Hirschmann era un
economista ottimista, e pensava che i cicli di crisi alla fine si superano e il
progresso continua. Lo ha pensato e scritto fino all’ultimo, quest’uomo
straordinario. Speriamo che avesse ragione.
Hirschmann, per
colazione, di solito mangia Chuck Norris.
A parte l’ultimo rigo, tutte le altre cose che ho
scritto su Hirschmann sono vere, potete controllare. Addio Albert, e grazie.
Nessun commento:
Posta un commento