Un caro amico mi chiedeva l’altro giorno se i sauditi
sono avanti dal punto di vista tecnologico. E si chiedeva anche se le compagnie
petrolifere saranno in grado di riconvertirsi alle energie rinnovabili. Gli ho
risposto cosí:
Ai sauditi piace giocare con le tecnologie. Lo stesso califfo laureato a Harvard che sfreccia con l’ultimo modello di Ferrari su un’autostrada nel deserto, arriva nella sua casa iper-tecnologica e su richiesta del figlio che studia compra un bel ciclotrone per l’universitá che frequenta. Ma non ne compra uno a caso. Compra quello piú nuovo e piú potente. Gli scienziati del mondo lo scoprono, gli telefonano, e lui li paga cinque volte quello che prendono al CalTech per andare da lui a lavorare e insegnare. Per dire.
Quindi sí, hanno curiositá per la scienza, ma é una
curiositá sterile. Sterile perché non ha ricadute sulla popolazione, che in
Arabia Saudita ha condizioni di vita piuttosto modeste (se la cavano
decisamente meglio negli altri paesi intorno, Kuwait, Qatar, eccetera). E poi
sterile perché prescinde dalle donne. Qualche anno fa, dopo avere messo in
piedi una struttura universitaria fantascientifica a Dammam (la King Fahd
University), hanno chiesto a Bill Gates come fare per entrare tra i dieci paesi
piú avanzati al mondo. E Bill, che ormai é cosí ricco che non gliene frega piú
un tubo, guarda lo sceicco e gli dice. Non ce la potete fare. Fin quando
terrete il 50% del vostro potenziale sotto chiave. Spento lo sceicco.
Riguardo ai petrolieri: In generale le grandi
compagnie petrolifere hanno tutte dei programmi inerenti alle rinnovabili, ma
io sospetto che abbiano per lo piú scopi di immagine e marketing (addirittura
la BP ha fatto il rebranding: BP “Beyond Petroleum”, oltre il petrolio). Che é
un peccato dato che questi sono gli unici, a mio modestissimo parere, ad avere
le dimensioni e quindi il denaro per sviluppare programmi di energie
alternative a una scala significativa. Nove delle dieci aziende piú grandi al
mondo sono compagnie petrolifere, in fondo.
Non si convertiranno
alle rinnovabili. I ricconi non si convertono, e quando vedono i soldi non
capiscono piú niente. Impazziscono. Accumulano studi e conoscienze di “economia
e finanza”, ci spiegano che l’economia sana é solo quella del mercato libero,
poi arriva il governo cinese, estrude un paio di miliardi e gli vendono la
Pirelli. Se la comprasse lo stato italiano, democraticamente eletto, sarebbe un
illegale aiuto di stato. Il governo cinese invece é un cliente come un
altro.
Poi si fanno 5 anni di
Bocconi, o Harvard per capire come funziona il sistema dei prestiti e dei
finanziamenti, e poi si fanno tutti fregare da schemi piramidali del mercato
immobiliare solo perché a Natale arriva il bonus per tutti arf! arf!
Ma con i loro studi
economici e finanziari in fondo restano dei somari. Nessuno gli ha spiegato il
fondamento della fisica per cui “in natura non esistono pasti gratis”, famoso
detto di Einstein. O forse lo sanno, ma sanno anche che poi alla fine il conto
lo paga sempre qualcun’altro.
Nessun commento:
Posta un commento