Questa sera uscirò di casa e, insieme agli altri del circolo del Partito Democratico di Garlasco, andremo ad attaccare i manifesti elettorali negli spazi che ci sono stati assegnati per le elezioni comunali.
Il partito sostiene una lista civica composta, oltre che da diversi tra i nostri del PD, anche da persone legate all’area cattolica, a quella ambientalista, e altre indipendenti da precisa collocazione politica.
Il nostro sindaco uscente, Enzo Spialtini, non si poteva più candidare, dopo due mandati, e ci siamo trovati a doverne trovare un’altro e a dover fare a meno della sua grande popolaritá. Abbiamo parlato con chi era disponibile, a partire dagli attuali assessori, e dopo una serie di riunioni e qualche sondaggio informale presso la cittadinanza, ci siamo trovati con un candidato sindaco. Si tratta di una persona che giá da tempo amministra la cittá, da sempre impegnato in politica, a sinistra, generalmente ben voluto e noto come persona capace. Si chiama Santino Marchiselli.
Abbiamo poi, nelle scorse settimane, discusso del programma elettorale con le persone che si candideranno, e poi siamo andati a presentarlo a associazioni, volontariato, persone, per sentire cosa ne pensavano e cosa avevano da aggiungere.
Poi lo abbiamo presentato pubblicamente in una serata in cui tutti i candidati della lista hanno detto la loro e hanno cercato di farsi conoscere dalla gente. Per una volta, la sala conferenze adiacente al teatro comunale era gremita.
Ora, dato che questo blog non lo legge praticamente nessuno, è chiaro che quanto sto scrivendo non ha lo scopo di fare campagna elettorale. Il mio intento è piuttosto quello di raccontare che esiste la possibilitá di fare bella politica. Non si tratta sempre dei massimi sistemi, la Costituzione, la pace, i diritti umani, la libertá; si tratta in questo caso di trovare e riuscire a fare eleggere le persone più adatte ad amministrare un comune di diecimila abitanti.
Noi qui lo stiamo facendo, ci stiamo provando, nel modo che ho descritto qui sopra che, temo, a una prima lettura può risultare noioso. E’ la noiositá delle cose normali e giuste. Ci sono altri modi di conquistare il potere. Si possono promettere favori, posti di lavoro, opere faraoniche. Si possono fare riunioni a porte chiuse con chi ha potere, denaro, influenze. Si possono utilizzare carrettate di soldi per tappezzare una cittá di manifesti e organizzare cene gratuite e feste in discoteca per invogliare i più superficiali.
Il modo corretto di fare politica e cercare di vincere le elezioni, invece, è un po’ più noioso, ma è trasparente, e chiaro, e pulito.
E’ una piccola cosa pulita, a cui sono felice di contribuire con il poco tempo che gli impegni e la famiglia mi lasciano a disposizione. E quindi stasera starò molto attento ad applicare bene la colla sui manifesti perchè si stendano lisci sui cartelloni. Rimuoverò quelli abusivi messi dalla concorrenza e sorveglierò affinchè non vengano a staccarceli. E poi vedremo. Ma secondo me vinciamo noi.
Il partito sostiene una lista civica composta, oltre che da diversi tra i nostri del PD, anche da persone legate all’area cattolica, a quella ambientalista, e altre indipendenti da precisa collocazione politica.
Il nostro sindaco uscente, Enzo Spialtini, non si poteva più candidare, dopo due mandati, e ci siamo trovati a doverne trovare un’altro e a dover fare a meno della sua grande popolaritá. Abbiamo parlato con chi era disponibile, a partire dagli attuali assessori, e dopo una serie di riunioni e qualche sondaggio informale presso la cittadinanza, ci siamo trovati con un candidato sindaco. Si tratta di una persona che giá da tempo amministra la cittá, da sempre impegnato in politica, a sinistra, generalmente ben voluto e noto come persona capace. Si chiama Santino Marchiselli.
Abbiamo poi, nelle scorse settimane, discusso del programma elettorale con le persone che si candideranno, e poi siamo andati a presentarlo a associazioni, volontariato, persone, per sentire cosa ne pensavano e cosa avevano da aggiungere.
Poi lo abbiamo presentato pubblicamente in una serata in cui tutti i candidati della lista hanno detto la loro e hanno cercato di farsi conoscere dalla gente. Per una volta, la sala conferenze adiacente al teatro comunale era gremita.
Ora, dato che questo blog non lo legge praticamente nessuno, è chiaro che quanto sto scrivendo non ha lo scopo di fare campagna elettorale. Il mio intento è piuttosto quello di raccontare che esiste la possibilitá di fare bella politica. Non si tratta sempre dei massimi sistemi, la Costituzione, la pace, i diritti umani, la libertá; si tratta in questo caso di trovare e riuscire a fare eleggere le persone più adatte ad amministrare un comune di diecimila abitanti.
Noi qui lo stiamo facendo, ci stiamo provando, nel modo che ho descritto qui sopra che, temo, a una prima lettura può risultare noioso. E’ la noiositá delle cose normali e giuste. Ci sono altri modi di conquistare il potere. Si possono promettere favori, posti di lavoro, opere faraoniche. Si possono fare riunioni a porte chiuse con chi ha potere, denaro, influenze. Si possono utilizzare carrettate di soldi per tappezzare una cittá di manifesti e organizzare cene gratuite e feste in discoteca per invogliare i più superficiali.
Il modo corretto di fare politica e cercare di vincere le elezioni, invece, è un po’ più noioso, ma è trasparente, e chiaro, e pulito.
E’ una piccola cosa pulita, a cui sono felice di contribuire con il poco tempo che gli impegni e la famiglia mi lasciano a disposizione. E quindi stasera starò molto attento ad applicare bene la colla sui manifesti perchè si stendano lisci sui cartelloni. Rimuoverò quelli abusivi messi dalla concorrenza e sorveglierò affinchè non vengano a staccarceli. E poi vedremo. Ma secondo me vinciamo noi.
io l'ho letto caro il mio tota
RispondiEliminaAnche io :)
RispondiEliminaE' record!
RispondiEliminaComunque ho scritto questa cosa perche' mai in precedenti campagne elettorali avevo visto tanta serenita' nel lavoro di selezione del candidato, nella preparazione della lista e del programma. Mi ha fatto piacere, in contrasto con passate, amare esperienze.
Alla fine abbiamo perso. Fanculo.
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