Il mio unico
lettore l’altro giorno si è lamentato.
Dice che le cose
succedono, e questo blog tace.
Ha ragione; per
quanto possa essere poco significativa l’attività di questo blog, essa è ferma,
mentre il suo autore si infiamma tutti i giorni a discutere della cronaca
minuta sui social networks.
Perché dunque, il
blog tace su qualche cosa che evidentemente accende il mio interesse?
Io credo per non
sporcare il blog.
Quello che sta
succedendo in Italia è grottesco. E in fondo non è nemmeno importante. Io ho
cercato, non sempre riuscendovi, di parlare di cose che ritenevo più grandi
delle meschinità del sottobosco della politica. Diciamo il contrario di
Dagospia (anche dal punto di vista dell’”audience”…). E quello che sta
succedendo adesso è roba di bassa lega.
Negli scorsi mesi
ho cercato di capire perché le persone si comportino in un certo modo. Chi
avesse voglia di rileggersi i post degli ultimi due anni troverà che spesso mi
sono chiesto queste cose, trovando anche qualche spiegazione. Sempre alla
ricerca di una teoria generale, ma tenendo conto dei dati sperimentali, da uomo
di scienza quale vorrei essere.
In tutto questo,
l’informazione, la cronaca, sono solo rumore, che impedisce di sentire,
coprendolo, il suono della storia. Vanno scartati.
Questo vuole dire
che io abbia la presunzione di capire l’uomo? Non direi. Ma almeno cerco di
arrivare a comprendere qualche meccanismo profondo e importante e collegarlo ai
suoi effetti, invece di incazzarmi ogni volta che una persona spregevole e
dannosa viene eletta dai suoi concittadini.
Iniziamo con il
dire che molti timori della classe media e medio-povera dei paesi sviluppati
sono fondati.
Hanno paura di
perdere quello che hanno ottenuto, in termini di benessere e diritti. Hanno
paura di perderli a favore degli stranieri. E in parte è vero. Sta già
accadendo. Nel mondo, la ricchezza dell’occidente si è per secoli appoggiata
sulla povertà degli altri. Adesso gli altri, affrancatisi politicamente,
conquistato il diritto sacrosanto di competere con noi. Vogliono la loro fetta di
torta. Questo fenomeno di riavvicinamento, di superamento della dicotomia
Nordovest ricco – resto del mondo povero, infatti è in parte già avvenuto,
continuerà e nulla lo arresterà. Si tratterà soprattutto di controllare il
fenomeno e impedire che si porti via diritti e civiltà.
In parte però, in
buona parte, il benessere viene eroso dall’alto. Dalla classe dominante dei
paesi ricchi. Che in questi anni, diciamo dal Reaganismo-Thatcherismo in
avanti, ha spolpato le sue classi medie per diventare sempre più ricca e
potente, dato che il mercato esterno non gli bastava più. Ecco, i cittadini
dell’occidente ricco non si sono accorti di questo fenomeno. Anzi, la classe
dominante ha manovrato per concentrare l’attenzione sugli altri, i paesi e le
persone del resto del mondo, che richiedono la loro parte. E non lo fanno per
chissà quale grande complotto mondiale dei ricchi. Si tratta della semplice
sommatoria delle piccole, cieche ingordigie di ognuno.
Quindi la
preoccupazione della gente è fondata. Ma questo è il punto in cui vengono
fregati.
Molti approfittatori
e parassiti hanno capito che le reazioni delle persone sono più controllabili
se hanno paura. Si tratta di un puro processo neurologico. Quando il cervello
percepisce una condizione di pericolo, il controllo delle decisioni viene preso
dal cervelletto, la parte più antica dell’organo, quella che condividiamo con gli
altri mammiferi meno “intelligenti”. E’ quella predisposta a prendere le
decisioni istintive basate su pochi principi molto semplici. La paura è il
principale, legata all’istinto di sopravvivenza. Quando comanda il cervelletto,
la corteccia cerebrale, dove si formano i nostri pensieri più avanzati, i
ragionamenti più complessi, è tagliata fuori. Torniamo animali.
Quindi bisogna
instillare la paura. Chi ha paura acquisterà i beni che la fanno passare. Comprerà
i giornali e seguirà i canali televisivi che confortano i suoi pregiudizi. Voterà
chi grida più forte e indica l’oggetto delle paure. Indica il nemico.
Naturalmente il
nemico deve essere qualcuno di alieno. Di diverso da noi. Se ha caratteristiche
fisiche diverse, meglio. E’ più identificabile. La paura ci si attacca come un’etichetta.
Il cervello, la
corteccia cerebrale, ci dice: dovresti avere paura di chi ti sta impoverendo.
Chi è già molto ricco, le grandi aziende multinazionali per esempio, i grandi
investitori, così grossi da controllare le banche e la politica degli stati. Dovresti avere paura degli stati non
democratici, che mirano al potere e alla ricchezza con mezzi non leciti. Ma il
cervelletto non ascolta, perché ha paura. E sbaglia la mira: se la prende con i
poveracci, perché sono diversi, se la prende con chi spiega il problema, la
scienza, perché non la capisce, se la prende con gli enti internazionali, come
la UE, perché sono complessi.
La paura è
contagiosa. Hanno paura i ricchi, hanno paura i poveri. In ogni caso, vince la
parte animale.
Oggi siamo divisi
tra chi ha paura e chi non cel’ha. E solo chi non cel’ha pensa liberamente.
Come si sconfigge
la paura? Come si torna liberi?
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