Questa immagine della Terra viene dalla International Space
Station (ISS), che orbita costantemente intorno al pianeta, abitata da
astronauti e scienziati.
La sua bellezza sta in quello che si vede, il nostro cielo
visto da sopra, ma anche in quello che non si vede.
Come gli stessi astronauti anni fa avevano detto subito, non
si vedono i confini, le barriere a cui oggi molti tengono per separarsi dagli
altri. Oggi, primo gennaio 2017, non si vedono il fumo delle bombe, le file di
profughi, o le facce dei politicanti che predicano l’odio.
Non si vedono l’inquinamento atmosferico, nè il
riscaldamento globale e i disastri naturali che esso comporta, anche se oggi i
principali paesi al mondo sono guidati da leaders, in teoria democraticamente
eletti, che negano questa realtà o semplicemente se ne fregano, pressati da
interessi di parte.
Non si vede il pericoloso impoverimento della gente anche nel
ricco nord-ovest del mondo, a vantaggio di pochissimi, nè la sparizione del
lavoro.
Quello che si vede, in effetti, è bellezza pura.
Per chi ama la scienza, questa bellezza è ulteriormente
aumentata dal fatto che l’immagine sia stata catturata da un miracolo
del tutto umano: la ISS, che orbita sulle nostre teste da oltre 15
anni, frutto di un progetto che ha coinvolto tutti i grandi paesi al mondo. E
se qualcuno obiettasse sull’utilità pratica di questo grande simbolo di civiltà,
ricordiamoci che la scienza di solito i problemi li risolve, mentre la politica
spesso li crea. E che proprio ora sulla ISS si svolgono esperimenti per capire
come combattere l’indebolimento delle ossa in un mondo che invecchia, per
sviluppare nuovi farmaci più efficaci e per migliorare il processo di
combustione e renderlo più pulito.
Oltre che per catturare le particelle di alta energia
liberate dallo scontro dei raggi cosmici con l’alta atmosfera, che è una
figata.
Nessun commento:
Posta un commento