Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

domenica 21 marzo 2010

Leaders

Io non capisco che bisogno ci sia di avere un leader.
I media, in particolare, sembrano ossessionati dalla figura del leader. Cercano leaders in ogni angolo. Se non li trovano, se li inventano loro. Poi li mettono sul piedistallo, dando alle cose che dicono e fanno un’importanza sproporzionata. Li criticano, certo, ma sul colore dei calzini, o al massimo, sulla capacitá di “essere leader”, di “bucare lo schermo”, stronzate di questo tipo.
Io temo che molti dei nostri giornalisti ormai si facciano della stessa droga che spacciano ai telespettatori, che incidentalmente sono anche votanti.
La mia idea di governante non é quella del leader, ma del rappresentante del popolo.

E’ una cosa molto diversa. Se qualcuno si fa portavoce delle richieste di una parte maggioritaria della popolazione, governa e porta avanti queste richieste. Non sono le sue. Sono le nostre. Se un domani il governante non puó piú governare, perché indisposto, o perché ha commesso azioni indegne o criminali, come l’attuale Presidente del Consiglio, se ne deve andare, e qualcun’altro va avanti a governare.
Invece qui tutti hanno bisogno di un leader. Invece di votare per un idea o per un programma politico, votano una faccia televisiva, come dei deficienti. Io non capisco. Io sono il mio leader. Non me lo dice il leader cosa pensare, al massimo puó cercare di convincermi che lui meglio di altri mi puó rappresentare, e, nel caso, lo voto. Come mio rappresentante. Lui deve lavorare per me, e se non lo fa bene me ne trovo un altro. Cosí dovrebbe funzionare.
C’é chi dice che la storia la fanno i leader. Davvero? E che storia scrivono i leader? Guardiamo quella dell’Italia del XX secolo per esempio. Cosa hanno fatto i leaders italiani del XX secolo? Beh, prendiamo quello che é stato piú leader di tutti, il Duce, Benito Mussolini.
Quando l’Italia ha avuto la fortuna di avere finalmente un leader, nella persona di Mussolini, sono successe le seguenti cose, in successione:
Le elezioni politiche sono state truccate. Gli oppositori politici sono stati ammazzati o imprigionati. L’opposizione parlamentare é stata resa illegale. Le libertá civili (di stampa, di associazione, di parola) sono state cancellate. L’Italia ha aggredito militarmente paesi stranieri per soggiogarli. L’Italia ha varato leggi razziali che hanno tolto tutti i diritti ai cittadini italiani di religione ebrea. Il momento piú basso della storia di questo paese. L’Italia é entrata in guerra a fianco della Germania Nazista. L’Italia ha spedito in Germania treni pieni di persone che sono state sterminate nei campi di concentramento. L’Italia é stata bombardata e distrutta. Il Leader, ucciso e appeso per i piedi.
Certo, nel frattempo il leader ha istituito le colonie per i bambini poveri. Il dopolavoro ferroviario. E tante altre cose utili. Ha conquistato la Libia (abbiamo appena pagato 5 miliardi di Euro di indennizzo a Gheddafi per quella bella impresa). Il bilancio fatelo pure voi.
Resta da chiedersi cosa puó fare l’Italia senza leader. Beh, se durante il ventennio della dittatura si é raggiunto il punto piú basso della nostra storia recente, il punto piú alto si é toccato immediatamente dopo. Il dopoguerra italiano si distingue proprio per la mancanza di leaders. Ci sono sí personaggi di grande rilievo, ma nessuno di loro si pone come il capo da seguire. E che cosa fanno queste persone, che hanno ideali, culture e programmi molto diversi, spesso opposti?
Si siedono intorno a un tavolo, e scrivono insieme le regole del vivere in Italia.
Dalla mancanza di un leader, anzi, dal rigetto dell’idea di un leader, nasce la Costituzione Italiana. Oggi sembra che la difendano e la considerino importante solo quelli di sinistra, e non capisco perché. A destra si prendono la bandiera, a sinistra si prendono la costituzione. Ma ambedue sono di tutti.
Comunque io la Costituzione spesso me la leggo. Qualche pezzo scelto quasi a caso. E’ un documento che contiene l’impegno di un intero paese, quasi nessuno escluso, a fare le cose secondo Giustizia e Libertá. Ogni volta mi ispira a cercare di essere migliore di quello che sono, di essere come quei signori nelle foto in bianco e nero, tutti in giacca scura, cravatta e camicia bianca che la scrissero. Oggi sono morti quasi tutti quelli che erano presenti a quella stesura, riposano i padri della patria, che noi immaginiamo come vecchi un po’ noiosi, ma che allora avevano trent’anni. Questi vecchi giovani non credo trassero un grande tornaconto personale dallo scrivere una Costituzione giusta e libera. Non c’era grande conflitto di interessi allora, non c’era molto, a dire il vero, tranne un paese da ricostruire, dopo il passaggio del grande leader.
Penso a quei politici (che quello erano, uomini politici), giovani, mentre i nostri sono vecchi, che scrivevano una Costituzione fatta di principi che misero d’accordo gli opposti, mentre oggi i giovani odiano la politica, e si danno il tono di quello che non si fida, scafato dalle mille esperienze e dal saperla troppo lunga, quando in realtá spesso non sanno proprio un cazzo, e vanno a cercarsi un leader che pensi per loro.
Senza leaders ci siamo dati una legge fondamentale dello stato ineccepibile. Con i leaders, a parte il primo giá citato, abbiamo poi avuto l’esplosione della corruzione e del debito pubblico (Craxi) e poi, con Berlusconi, il trionfo dell’illegalitá, del malaffare e un paese immobile mentre il mondo corre.
Gionata

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