Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

mercoledì 4 aprile 2018

Europa! Anche se non è di moda.


L’idea di Europa nasce su uno scoglio roccioso in mezzo al Mar Tirreno, mentre infuria la Seconda Guerra Mondiale. Ventotene.

Nel 1941 il regime fascista ha rinchiuso a Ventotene i propri oppositori (quelli che non fa uccidere come capitò invece ai fratelli Rosselli). Circa 900 persone, isolate dal mondo e guardate a vista da 300 poliziotti. Meno di due chilometri quadrati di tufo, coste rocciose e uccelli migratori.
Nel frattempo, l’Europa brucia.
La Germania conquista i Balcani, e la Francia. Poi sferra il suo attacco all’Unione Sovietica, con l’esercito italiano a rimorchio (9 su 10 non torneranno a casa). Scienziati ebrei polacchi vengono massacrati. Cominciano le deportazioni nei campi di sterminio. Si muore nei campi, in mare e nell’aria. Si muore bombardati dagli aerei e fucilati dai plotoni di esecuzione.
Mentre succede tutto questo, tra i 900 prigionieri di Ventotene, due immaginano un’Europa diversa. Senza guerra e senza divisioni. Un’Europa libera e unita. Immaginano la fratellanza tra gente che in quello stesso momento si sta scannando.
Scrivono un manifesto, appunto, il Manifesto di Ventotene. Disegnano l'ideologia europeista: attraverso una rivoluzione vogliono istituire una federazione europea dotata di un parlamento e di un governo democratico con poteri reali in alcuni settori fondamentali, come economia e politica estera.
Sono Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, due grandi italiani del ‘900 che seppero vedere oltre le fiamme della guerra.
Dobbiamo molto a loro se in Europa non ci sono più state guerre da oltre 70 anni e se, nonostante l’attuale scetticismo dominante, questo sia ancora oggi il continente più civile al mondo.
La propaganda oggi tende a dare tutte le colpe dei fallimenti dei governi nazionali all’Europa. E’ come dare la colpa dell’infezione all’antibiotico per non averne preso a sufficienza.