Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

lunedì 13 agosto 2018

Meno male che ci sono gli zingari


I fuckin’ hate Pikeys” (“gli zingari mi stanno sul cazzo”) lo ripetono, a turno, quasi tutti i personaggi nel film “Snatch”, di Guy Ritchie.

Tali personaggi appartengono tutti al sottobosco criminale di Londra: sono ladri, buttafuori, ricettatori, assassini, tirapiedi e rapinatori. Però quando si parla di zingari, sono tutti d’accordo. I fuckin’ hate Pikeys.

Nel film, la battuta, proprio perché si ripete, è esilarante. Non ha uno scopo politico. Ma io a un certo punto, avendo visto il film diverse volte, mi sono chiesto il perché.

Uno dice, eh certo, questi rubano, vivono ai margini della società, chiedono la carità, eccetera. Ok. Ma allora perché i criminali, che non conducono certo un’esistenza più retta o regolare, perché anche loro odiano gli zingari?

Io credo che c’entri con il fatto che gli zingari sembrino ostentare orgogliosamente questa scelta di vita ai margini, un po’ parassitaria, la mostrano nei modi, nella lingua ostinatamente diversa, nei colori, nel vestire delle donne, nell’abitare in sistemazioni temporanee, nel rifiutare le regole degli altri.

Può sembrare una scelta politica, e forse è per questo che anche i criminali li odiano. Il criminale evidentemente accetta le regole della società, e sa bene di infrangerle, ma solo nella misura in cui gli serve, poi rientra nei canoni e cerca di vivere come i normali, non vuole essere riconosciuto come criminale. Anche per lui la sfida che pone lo zingaro evidentemente è una provocazione troppo forte.

Gli zingari ci forniscono l’opportunità di essere, almeno una volta, nel giusto. Non importa quanto insignificante possa essere la nostra vita. Lo zingaro è sicuramente fuori dalle regole del vivere comune, e quindi è peggio di noi. Noi siamo dalla parte della legalità e della rettitudine.

E’ una bella consolazione, soprattutto per chi è frustrato, invidioso, per chi è pieno di rancore perché le cose non gli vanno come vorrebbe, avere qualcuno che sta di là della barriera, mentre noi siamo di qui, tra i Giusti. Siamo nella squadra vincente.

Naturalmente è anche una grande opportunità per politici senza scrupoli. Niente di più facile che inveire contro gli zingari, per ottenere un po' di consenso elettorale. Nessuno si opporrà. Nessuno difenderà i colpevoli, perché sono sicuramente sempre colpevoli, se non stanno commettendo un reato ora, ne hanno commesso di certo uno ieri, o lo faranno domani. Anzi, i politici avversari, se non saranno altrettanto veementi nell’attaccare gli zingari, verranno percepiti come “buonisti” o senza spina dorsale.

Si crea una spirale di odio che di solito è fortunatamente innocua. Nessuno poi fa nulla. Il politico senza scrupoli non ha alcun interesse a che gli zingari non ci siano più, perché poi dovrebbe trovarsi un altro oggetto da far odiare alla gente, di un odio puro, sacro, retto, che nessun altro nemico può garantire. In fondo esistono anche negri buoni, froci buoni, ma non zingari buoni.

Il politico senza scrupoli solo occasionalmente si organizza davvero contro gli zingari. Ne nascono, in quelle fortunatamente rare occasioni, i pogrom, gli stermini, che caratterizzano le dittature più feroci, quelle degli zar delle Russie o quella nazista.

Di solito invece il politico senza scrupoli si contenta di creare questo malessere organizzato, sotto forma di odio etnico-culturale, che gli garantisce l’unica cosa che gli interessa, ovvero di rimanere a galla.

Uno potrebbe dire: - eh, però, tutti i politici puntano a quello a rimanere al potere, a galla.

Certo, sicuramente l’ambizione personale spinge fortemente i politici che eleggiamo. Ma non tutti scelgono di coltivare l’odio, di farci diventare gente peggiore, per i loro scopi. Io penso che la linea che divide la civiltà che potremmo essere e la tribù che rischiamo di diventare passa proprio di qui. Da quello che i nostri rappresentanti sono disposti a fare per ghermire il nostro voto e dal fatto che noi ci caschiamo oppure no.

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