Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

lunedì 13 settembre 2010

La Lega Nord è una malattia.

La Lega Nord è una malattia senile. Ha colpito l'Italia perchè è un paese vecchio.

Un paese pieno di paura, che ha perso ogni speranza per il futuro, ma che ha ancora tanti risparmi, tante rendite di posizione da difendere, è un paese vecchio e astioso, che odia e teme il nuovo e il diverso. La Lega Nord può infettare mortalmente un paese così.

Nell'Italia giovane e forte che si ricostruiva negli anni sessanta e all'inizio dei settanta, chi urlava insulti contro i terroni e i diversi erano solo gli ubriachi nelle osterie. Le persone perbene, se ogni tanto avevano qualche pensiero cattivo nei confronti degli Altri, lo reprimevano: lo si faceva per pudore, per educazione, perchè lo diceva il prete, o il partito, o la mamma. Adesso no. Adesso si lascia andare tutto, non si trattengono le pulsioni, le si lasciano uscire, rumorosamente, come scorregge.
La Lega Nord si fa portavoce di queste scorregge. Di quanto di più basso e maleodorante esca dai cittadini. Il cedere della carne e dello spirito della vecchiaia cupa e delusa.

Certe infezioni prese da giovani non le si sente nemmeno. Da vecchi possono uccidere.  L'infezione della Lega è così: pensate a certe figure di quel partito che le sparano grosse prendendosela sempre con i deboli, con gli ultimi: Borghezio, Castelli, Calderoli, con quelle facce rosse gonfie di quell'odio che possono solo i ricchi: nella giovane Italia sarebbero stati seppelliti di risate di scherno. Oggi vengono votati da milioni di vecchi di tutte le età.


La Lega Nord esprime la negazione della realtà e la fuga in un passato mitizzato. Come gli anziani che non capiscono il mondo, la tecnologia, la velocità, e certe volte si chiudono in casa ripensando alla semplicità degli anni passati, così la Lega culla l'idea di un'arcadia padana che non è mai esistita. Le belle campagne del veneto, le risaie sul Po, le prealpi piene di castagne, nei secoli scorsi hanno sempre avuto molto in comune tra di loro, ma una cosa dominava su tutte: la povertà assoluta della grande maggioranza dei loro abitanti.
La fine di quel passato mitico si chiama progresso. La Lega non lo accetta.

La Lega Nord ha una soluzione semplice per tutti i problemi, ed è sempre sbagliata. I cervelli vecchi la accettano, perchè è facile da masticare. Non vogliono più fare la fatica di ragionare, pensano di saperla lunga, non si accorgono di venire fregati di continuo. Si muovono in branco come pecore, ma credono di essere furbi come gatti.

I gattoni furbi sentono i leghisti sbraitare in tivù con la bava alla bocca e credono che li stiano difendendo dal cattivo regime di Roma.
Non lo sanno che da dieci anni il regime Romano sono loro.
Da dieci anni i Leghisti occupano ministeri, salotti, consigli di amministrazione e sottosegretariati.
Da dieci anni girano su auto blu, assumono parenti e amici nei sottopancia dello stato e delle amministrazioni, trafficano con le banche.
In dieci anni, in questo paese, non hanno cambiato niente. Niente.
Non gli piace la costituzione? Bene. E' legittimo. La cambino. L'unica volta che ci hanno provato hanno fatto una porcheria tale che poi, quando l'hanno sottoposta al voto degli italiani, non l'hanno votata nemmeno i leghisti!
E poi? L'economia ristagna. Le tasse son sempre quelle. I dipendenti continuano a guadagnare poco. La cosa pubblica è inefficiente. Le infrastrutture cascano a pezzi. La tecnologia non si rinnova. La competitività con l'estero non c'è più. Cos'hanno fatto in dieci anni per migliorare tutto questo? Niente. Urlano. Ma cosa urli, che sul trono ci sei tu!

La vecchia Italia li ha eletti sul palco del teatro politico. Ma anche lo spettacolo è vecchio e triste, e loro, tragici pagliacci con il fazzoletto verde, reggono il sacco al loro unico socio, un settantenne di Arcore, un bel padronaccio all'antica, che se li è comprati perchè erano gli unici disposti a fargli da palo mentre saccheggiava il paese, in cambio di qualche ministero e dell'Università dell'Insubria.

Se ne accorgeranno in tempo i vecchi giovani, dell'inganno di questi brubru? Oppure finiranno spennati in un bell'ospizio, con sull'ingresso lo stemma del Sole Delle Alpi?

Gionata

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