Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

sabato 14 maggio 2016

Annaffio le radici


Su questo blog già qualche anno fa raccontai una campagna elettorale, in cui descrivevo l’elaborazione del programma, la lista, il lavoro fatto insieme, da sinceri democratici, i volantinaggi, e le speranze, poi risultate vane.

Quindi questa volta lascerei perdere, chissamai che porti sfiga...




Ma la differenza principale è che in questo caso sono coinvolto direttamente. Una volta superato l’imbarazzo di vedere la mia faccia sui volantini, sto scoprendo cosa vuol dire parlare con la gente, ascoltando per capire come funziona (o come non funziona) il paese in cui vivo, ma in cui spesso passo ben poco tempo. Mi fa sempre impressione vedere il nostro candidato sindaco quando incontra la gente per strada. La sua conoscenza della vita di questa piccola città è fenomenale. Oltre a conoscere tutti, sa cosa fanno, dove abitano, conosce la storia degli edifici in cui vivono, lo stato delle infrastrutture che li servono, le attività produttive e commerciali di ogni rione, e le tecniche agricole in uso. Tifa l’Inter, ma fa niente.

Credevo di essere di Garlasco, fino a quando non ho visto quante cose non so. Cosa vuole dire avere visto cinque continenti, deserti, steppe, jungla e metropoli, dozzine di aeroporti, dormito in centinaia di alberghi, se poi cammini per la tua strada e non sai i nomi delle persone che ti salutano? Cosa conosci veramente?

Così in questi giorni annaffio le mie radici. Riscopro da dove vengo, e lo faccio nella maniera più diretta, per strada, con le persone. Domani sarò alla frazione San Biagio, che da ragazzo attraversavo in bici a manetta, all’andata, giù per la discesa della costa, verso il Ticino, e al ritorno più con comodo, stanco e in salita. Continua il risveglio, dopo un lungo sonno.

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