Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

lunedì 8 giugno 2020

La scienza testarda - seconda parte


La storia di Alfred Wegener e di quando abbiamo capito come funziona il mondo. 

La guerra finisce


La guerra finisce, si seppelliscono i morti e ci teniamo le tecnologie figlie della guerra.

Dopo la guerra dunque i geologi erano finalmente attrezzati per andare a controllare se quello che diceva Wegener trenta anni prima era vero. Le cose erano cambiate.


Era stato scoperto il paleo-magnetismo. Ovvero, si era scoperto che quando si forma roccia nuova, sotto forma di magma, o lava, se contiene minerali di ferro, prima di solidificare, i minuscoli cristalli ferrosi si orientano secondo il campo magnetico terrestre che c’è a quella latitudine, in quel momento, come piccoli aghi di una bussola. E poi restano così, congelati nella roccia solida. Se dopo milioni di anni ritroviamo una roccia, anzi, una montagna, ed essa contiene tali rocce, possiamo capire dove si trovavano quando si sono formate. E questo è il primo passo. In quegli anni, misurando strati di lava in India, i geologi si accorsero che sembravano essersi formati nell’emisfero australe, molto più a sud. 


Nello stesso periodo scoprirono anche un’altra cosa sorprendente: periodicamente i poli magnetici della terra si invertono. Nord e Sud improvvisamente si scambiano di posto. Non è la terra che si ribalta, solo il suo magnete interno che si inverte. Succede in media ogni 200 mila anni.

Questo vuole dire che se una serie di rocce si è formata in periodi successivi, esse avranno un magnetismo inverso, uno strato con il Nord da una parte, e quello successivo dalla parte opposta. 
Questo video Zanichelli di YouTube mostra il fenomeno con una animazione. La parte interessante è da 1 minuto e 30 a 6 minuti.



Con tutte queste scoperte, i conti dei “fissisti”, ovvero i vecchi geologi che pensavano in termini di geosinclinali (su e giù ma non di lato), cominciavano a non tornare. Un po’ come quando, qualche secolo prima, gli astronomi tolemaici, che ritenevano che la terra fosse al centro del mondo, misurando i movimenti degli astri con maggiore precisione si resero conto che le orbite circolari non funzionavano. Allora iniziarono a introdurre orbite addizionali, gli epicicli, ovvero servivano sempre più ingranaggi complessi per tenere in piedi la teoria geocentrica.

Arriva Galileo, mette il sole al centro, taac. Tutto funziona senza strani epicicli e complicazioni. La teoria di Wegener ha la stessa portata di quella di Galileo per quanto riguarda il funzionamento del nostro pianeta. 


Inoltre, dagli anni ’40, erano a disposizione degli scienziati dei nuovi strumenti di misura, gli spettrometri di massa. Questi strumenti permettevano per la prima volta di fare misure molto accurate di certe caratteristiche atomiche, tra cui, importante per i geologi, la datazione radiometrica.

Se si trita una roccia e se ne mette un piccolo campione nello spettrometro, esso permette di capire le quantità relative degli elementi atomici che contiene. Se alcuni di questi elementi sono radioattivi, essi vengono usati come orologi, ovvero, a seconda di quanto elemento radioattivo manca, perché nel tempo è decaduto, lo scienziato può calcolare l’età della roccia.

Vedremo in seguito come il cocktail paleomagnetismo + datazione radiometrica permise di provare la teoria di Wegener. 


Anche la tecnologia navale nel frattempo si era molto evoluta. Esistevano già negli anni ’50 navi in grado di andare a scandagliare il fondo marino a grandi profondità. Ma nel 1968 fu varata la Glomar Challenger, costruita con lo scopo preciso di andare a vedere come funziona il fondo dell’oceano. A questo punto gli ingredienti ci sono tutti.

Nessun commento:

Posta un commento